24 aprile 2025 - 00:07
Source: ABNA24
Trump vuole un accordo bilaterale con l’Iran senza il coinvolgimento dell’Europa / L’ospitalità dell’Italia non aveva un messaggio particolare

Il dottor Gianluca Pastori, professore dell’Università Cattolica di Milano, ritiene che, secondo Trump, la politica internazionale sia il terreno di gioco delle grandi potenze e i paesi europei siano considerati solo attori di secondo piano.

Il professore associato di scienze politiche dell’Università Cattolica di Milano afferma che il nuovo round di negoziati nucleari è una buona notizia, non solo per il suo potenziale impatto sulla prevenzione della proliferazione delle armi nucleari, ma anche per il complesso passato delle relazioni tra Iran e Stati Uniti.

Secondo il servizio internazionale di Abna, l’Iran e gli Stati Uniti hanno concluso sabato 30 Farvardin (20 aprile) il secondo round di negoziati sul programma nucleare di Teheran a Roma, in Italia.

Le autorità iraniane e americane hanno descritto anche questo round di colloqui, come il primo tenutosi a Mascate, in Oman, come costruttivo.

Dopo i negoziati, il portavoce del Ministero degli Esteri iraniano, Esmail Baghaei, ha dichiarato che l’Iran “continuerà con serietà il percorso dei colloqui” per far revocare le sanzioni economiche paralizzanti contro il suo paese. Ha aggiunto: “L’Iran perseguirà i negoziati fintanto che si svolgeranno in modo costruttivo e mirato.”

 ha intervistato il dottor Gianluca Pastori, professore associato di scienze politiche dell’Università Cattolica di Milano, per approfondire l’argomento. Di seguito il contenuto dell’intervista.

Qual è la sua valutazione del secondo round di negoziati tra Iran e Stati Uniti a Roma?

Il nuovo round di negoziati nucleari è una buona notizia, non solo per il suo potenziale impatto sulla prevenzione della proliferazione delle armi nucleari, ma anche per il complesso passato delle relazioni tra Iran e Stati Uniti. Il dialogo tra questi due paesi è di per sé un evento positivo. Sebbene le parti abbiano espresso ottimismo dopo i negoziati, prevedere l’esito di questo processo o la sua tempistica è difficile.

L’accordo per ora rimane a livello di “principi generali” e sembra che non si sia ancora discusso dei dettagli. Il presidente Trump ha dichiarato di non avere fretta di raggiungere un accordo. Tuttavia, ciò che conta ora è che il processo di dialogo sia vivo e che entrambi i paesi siano impegnati a continuare i negoziati.

Perché il governo Trump ha proposto l’Italia come sede dei negoziati con l’Iran?

Penso che le parti abbiano scelto Roma come sede dei negoziati per via delle buone relazioni che l’Italia ha sempre avuto sia con gli Stati Uniti che con l’Iran. La premier italiana, Giorgia Meloni, sta cercando di presentare l’Italia come il miglior alleato europeo di Donald Trump, ma non credo che questo sia il motivo della scelta di Roma.

Il governo dell’Oman continua a svolgere un ruolo molto significativo in questo processo. I mediatori omaniti erano presenti alla riunione di Roma, e i prossimi round di negoziati si terranno in Oman; quindi non credo che la scelta di Roma per l’incontro di sabato scorso abbia un significato particolare.

*Il Regno Unito, la Francia e la Germania non hanno alcun ruolo in un possibile accordo tra Iran e Stati Uniti (riproduci) Stati Uniti, Regno Unito, Francia, Germania (e, a mio avviso, anche l’Italia) non hanno alcun ruolo nei nuovi negoziati. Secondo Trump, un accordo tra Iran e Stati Uniti dovrebbe essere completamente bilaterale.

Questo approccio è anche un modo per sottolineare il ruolo marginale che egli attribuisce all’Europa. Secondo Trump, la politica internazionale è il terreno di gioco delle grandi potenze e i paesi europei sono considerati solo attori di secondo piano.

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